E poi venne l’alba
Questo libro è un’antologia di decine di storie, aneddoti e divagazioni, tenuti insieme dalla voce dell’autore, un mosaico di analisi varie, scritte a sprazzi, in momenti diversi, molto spontanee e realistiche, di tematiche attualissime e globali.
Soprattutto tratta di depressione, di paure, di lontananze e della loro rivincita, grazie a quegli affetti familiari, che sono tipici, però, questa volta, di una famiglia non convenzionale, ma in un certo senso allargata. In evidenza la figura di nonni e di zii che supportano, o trovano supporto, nei nipoti. È il frutto di confessioni e dialoghi avuti con diverse persone che nella loro esistenza hanno sperimentato quel periodo clinico che va sotto il nome di depressione. Alcuni soggetti si dimostravano arrabbiati con tutto il mondo, chi con i famigliari, chi con gli amici. Qualcuno indicava come causa della situazione, un” insoddisfazione profonda. Altri erano alla ricerca, vana, della propria personalità.
Certi si sforzavano di superare i momenti di ansia con un qualche tipo di impegno. C’è chi, poi, se ne stava sul divano muto e cieco al mondo, seppur circondato da amici che desideravano spiegazioni, ma che piano piano capivano di aver perso la battaglia. Altri si affidavano ai sogni notturni per sovrapporre quelle intuizioni ed illuminazioni all’esistenza giornaliera. La salvezza in un ‘immagine: l’araba fenice era un animale fantastico. La sua caratteristica era quella di rinascere infinite volte dalle proprie ceneri.
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